Dott Laura Bongiorno

Il mio modo di lavorare è in continuo divenire: è l’integrazione di tutte le mie esperienze, personali e professionali ma anche delle esperienze delle persone che ho incontrato come amici, come pazienti e come maestri e a cui sono profondamente grata per avermi aiutata ad essere come sono.

Spesso le persone arrivano alla psicoterapia per via di sintomi che non riescono più a sostenere e desiderano solo eliminarli (i problemi più comuni sono legati ad attacchi di panico, problemi sessuali e di coppia, ma anche disturbi gastrointestinali, mal di testa, emozioni ingestibili, ecc.) e spesso si arrabbiano quando io rispondo che invece mi piacerebbe aiutarli ad ascoltare questi “sintomi”, per comprenderli e integrarli nella loro storia.

La Psicoterapia che propongo non è un “trattamento” per curare sintomi o malattie; piuttosto è un percorso esperienziale intrapreso insieme al terapeuta; un percorso che va dal sostegno all’auto-sostegno e all’assunzione di respons-abilità (capacità di rispondere) per la propria vita.

Lo scopo è aiutare le persone a conoscersi e rispettarsi, a scegliere ciò che è meglio per loro, accettando di non conoscere alcuna verità assoluta su come si debba vivere.

Lavoro con individui, coppie e gruppi.

Propongo percorsi in cui insegno alle persone ad aiutarsi, ad aumentare la consapevolezza di sé, degli stati emotivi, delle sensazioni corporee, delle radici familiari, dei sogni e del modo in cui si raccontano.

Cerco di integrare nel mio lavoro quello che so e quello che sono, con una buona dose di ironia e leggerezza.

Mi è sempre piaciuto ascoltare le persone e le loro storie.

Così, a diciotto anni mi sono iscritta alla facoltà di Psicologia. Ho preparato la prima valigia della mia vita, ho lasciato Catania ed è iniziata la mia avventura a Roma.

Per qualche tempo andò tutto bene, fin quando, al terzo anno di università, persi l’entusiasmo: non mi interessava molto quello che mi stavano insegnando e soprattutto sembrava poco adatto a me. Pensai di cambiare facoltà e rimasi quasi un anno bloccata, fin quando un giorno, per una coincidenza, entrai in un’aula in cui stavano presentando un seminario di psicoterapia della Gestalt.

Mi ricordo che dissero poche frasi e che senza nemmeno rendermene conto, in pochi minuti avevo attraversato di corsa l’aula e messo la mia firma sul foglio delle prenotazioni.

L’incontro con la psicoterapia della Gestalt mi ha aperto nuove e affascinanti strade: è stato amore a prima vista e ha cambiato per sempre il corso della mia vita personale e professionale.

Ho studiato tanto, ma non è questo che ha fatto di me quella che sono.

Non è stato facile comprendere che per ascoltare e aiutare gli altri bisogna innanzitutto imparare ad amare e ascoltare se stessi.

Così ho iniziato a fare esperienza di me…e non ho più smesso…

Ho imparato cosa significa ascoltare senza giudicare, la responsabilità personale, l’autosostegno, il potere della narrazione e l’importanza dell’ironia e soprattutto, la fiducia nella capacità dell’organismo di autoregolarsi e la possibilità di trasformare le difficoltà in opportunità.

Il mio mestiere è diventato la mia salvezza: ho imparato a volermi bene e a trattarmi con rispetto. È stato un percorso lungo e spesso doloroso, ma ne è valsa la pena.

Ho partecipato a tantissimi gruppi di formazione e psicoterapia, ho seguito tanti maestri, anche molto diversi tra loro. Da ognuno ho imparato qualcosa e sono grata a tutti, ma non riesco a riconoscermi seguace di nessuno.

So d’avere un’anima inquieta e tutto sommato mi piace così.

Ho una formazione in psicologia oncologica e in tecniche di gestione dello stress, mi sono dedicata allo studio dell’Enneagramma, dell’arte-terapia, della Narrazione, della psicogenealogia, dell’umorismo e della PNEI. Per diverso tempo mi sono occupata di formazione in ambito pubblico e privato lavorando in numerose città italiane.

Negli ultimi anni sono diventata istruttrice di protocolli mindfulness e ho approfondito le discipline meditative e le pratiche di consapevolezza, che utilizzo insieme alle tecniche di gestione dello stress e dell’ansia. 

Il mio motto è “Si può sempre rinascere”.